Barcellona, no a Messi ma sì agli esports: League of Legends si avvicina
L’annuncio del presidente blaugrana La Porta ha ufficializzato la fine di un’era calcistica che sembrava interminabile: Messi e il Barcellona non proseguiranno più insieme il proprio percorso competitivo. Classe ‘87, 34 anni, probabilmente almeno altri due-tre anni da giocare al top, dopo 21 anni non indosserà più la maglia della squadra catalana, fermata nel rinnovo dalle regole stesse della Liga sul monte ingaggi e del fairplay finanziario. Un costo troppo oneroso che avrebbe potuto mettere nei guai, come sostenuto dallo stesso presidente, l’intero club e il suo futuro nelle varie competizioni, nonostante squadra e giocatore, che aveva espresso la volontà di rimanere al Barcellona dopo l’addio dell’ex-presidente Bartomeu (accusato di pessima gestione dallo stesso La Porta), avessero trovato l’accordo economico. Bollato però come insostenibile.
Sei palloni d’oro che vanno via, insieme alla recente vittoria della Copa America e le innumerevoli vittorie in Spagna e in Europa con la maglia del club: Messi dovrà trovare un’altra squadra ma il Barcellona dovrà ricominciare quasi da zero. E proprio in questa aria di rinnovamento, di lancio verso nuove avventure nelle scorse settimane era trapelato proprio dalla penisola iberica il rumor secondo cui Real Madrid e Barcellona sarebbero pronte a entrare nel mondo degli esports, in particolare con League of Legends. Rumor che hanno poi trovato nei giorni successivi conferme ufficiose, seppur in modo differente.
Il Real Madrid avrebbe proposto a Riot Games, publisher di League of Legends, di ospitare al nuovo Bernabeu, ristrutturato negli ultimi due anni, gli eventi internazionali del Moba più seguito e giocato al mondo nel biennio 2024-2025. Non è chiaro se si parli di Worlds o di Mid-Season Invitational ma di certo mostra come il Real sia pronto a lanciarsi nel futuro come protagonista. Insieme, forse, anche a una squadra di League of Legends che potrebbe competere nella massima serie spagnola, la Super Liga.
Più forti invece le voci che vorrebbero il Barcellona pronto già quest’anno a lanciarsi negli esports con l’acquisizione dello slot attualmente posseduto, sempre nella Super Liga, dalla squadra S2V che avrebbe mostrato l’intenzione di cedere la propria piazza. Rumor che trova inoltre qualche fondamenta per gli investitori dell’S2V: tra loro, entrato nel 2020, c’è Dani Alves, non solo ex-calciatore ma per anni protagonista della fascia difensiva proprio del Barcellona. Un contatto semplice per un accordo che è sicuramente stato facile da trovare. E se inizialmente sembrava dovesse trattarsi di una collaborazione, nelle ore successive nuove indiscrezioni hanno fatto capire che sarà il Barca nella sua interezza a occuparsi della sezione esports, esattamente come fatto negli scorsi anni dallo Schalke04, o dal Paris Saint-Germain.
O anche dal Cream Real Betis, seconda squadra di Siviglia dopo l’omonimo club cittadino, che fa invece già parte della Super Liga di League of Legends in Spagna con ottimi risultati ottenuti nello scorso Spring Split. Addirittura la qualificazione all’European Masters, la più importante competizione continentale dopo l’LEC. E non era l’unica, anzi: i club di calcio iniziano a gettare sempre di più le proprie radici nella scena di League. Lo scorso European Masters ha visto il record di presenze di squadre associate a club di calcio: l’Anorthosis Famagosta di Cipro, il PSV olandese, il KV Mechelen belga , l’Academy dello Schalke04, oltre il già citato Cream Real Betis.
Perché gli esports funzionano per il calcio? Perché una squadra, anche di League of Legends, costa infinitamente meno per un club di quanto posso costare la propria sezione calcistica; perché permette di raggiungere a un costo relativamente basso un’intera fetta di pubblico, giovane e giovanissimo, che sarebbe altrimenti difficile da intercettare; e perché, infine, il gaming competitivo è ormai uscito dalla nicchia ed è diventato quasi un trend, una moda. Può un club come il Barca, o il Real Madrid, rimanere fuori da un settore così chiacchierato?