L’LCS è la seconda lega al mondo per ricavi, dice Riot Games
Il 2022 dell’LCS, il campionato nordamericano di Riot Games, ha confermato in maniera indissolubile quanto all’occhio esterno sia una lega in declino: sempre meno spettatori, nel 2022 addirittura inferiori per numero a quelli del campionato brasiliano, scarsa competizione locale, risultati internazionali insoddisfacenti. Il tutto in netto contrasto con le spese che i team compiono per realizzare i propri roster: ultimo esempio i Team Liquid che, nonostante la creazione del cosiddetto super team con Bwipo, Bjergsen, Hans Sama e Corejj, non solo non hanno vinto nemmeno un titolo ma hanno anche fallito la qualificazione al mondiale 2022, portando i vertici dell’organizzazione a rivedere totalmente i piani per il 2023
Andrà tutto bene. Già i TSM erano stati in realtà una vittima eccellente negli anni precedenti, oggi totalmente ridimensionati anche a causa di vicende aziendali interne che hanno coinvolto in primis il fondatore e ceo Andy Dhin. Tuttavia secondo quanto comunicato dalla stessa LCS la lega nordamericana sarebbe in ottima salute e non soffrirebbe di particolari problemi. Intervistati da Travis Gafford pochi giorni fa, John Needham, presidente dell’esports di Riot Games e Naz Aletaha, global head dell’esports di League of Legends, quindi due dei pezzi grossi del publisher, hanno raccontato l’attuale status dell’LCS.
LCS seconda lega al mondo. Needham, in particolare, ha raccontato che “l’LCS in questo momento è la seconda lega più remunerativa al mondo, anche dopo l’addio di uno sponsor importante come FTX”, azienda di scambio di criptovalute finita in bancarotta che era non solo sponsor dei TSM ma anche della stessa LCS. Aletaha, a conferma di quanto detto in precedenza, ha sentenziato che l’LCS si trova in buona salute sotto il profilo di budget e risorse finanziarie: “L’LCS quest’anno avrà più di 10 sponsor. Possiamo quindi dire senza problemi che anche senza FTX a bordo il campionato è economicamente in salute”.
Avanti e indietro. Il punto è che i due parlano di una lega in salute sotto il profilo economico che però non significa che lo sia anche sotto altri punti di vista. Recentemente l’LCS è stata infatti criticata in Nord America e in alcuni casi dall’intera community globale per alcune decisioni prese per il 2023. La prima ha riguardato gli orari di inizio della competizione, spostati indietro di due ore per permettere al pubblico europeo di assistervi con più facilità: decisione che è stata pochi giorni rivista in seguito al feedback della community nordamericana, annullando di fatto la modifica. Rimane invece quella che riguarda il cambio di giorni: l’LCS passa infatti a giovedì venerdì, senza più sovrapporsi all’LEC che inizia il sabato e termina il lunedì.
L'addio a Dash. La seconda critica ha invece avuto come protagonista Dash, host dell’LCS ormai da diversi anni, che ha guidato gli spettatori durante gli ultimi Worlds che, verosimilmente, a fine 2022 gli hanno persino permesso di vincere il premio come Best Esports Host agli Esports Awards. Onorificenza che non gli ha però garantito il proprio posto di lavoro: la direzione artistica dell’LCS ha infatti comunicato che non ha bisogno di un host dedicato a tempo pieno, non rinnovando il contratto con Dash. Una decisione che non è stata ben vista dalla community, affezionata dall’host apprezzatissimo da molti come uno dei migliori al mondo. Insomma, quasi una zappa sui piedi per l’LCS, già in grande difficoltà a livello comunicativo e con decisioni forse troppo azzardate che, soprattutto, non sembrano sufficienti per invertire la rotta almeno in termini di popolarità.