Faze Clan, dopo il crollo in borsa arrivano i licenziamenti
Le azioni dei Faze Clan nel listino del Nasdaq proseguono la loro folle corsa al ribasso, come vi avevamo già raccontato alcune settimane fa. Una svalutazione che al momento non sembra trovare una soluzione e che anzi sembra porre l’organizzazione nordamericana, tra le più blasonate della scena e tra le più forti mediaticamente, in una situazione economicamente complicata.
Primi licenziamenti. I Faze hanno annunciato che in queste settimane opereranno diversi licenziamenti a causa delle difficoltà economiche scaturite sia dalla congiuntura finanziaria globale della scena esports che interna, inclusa la penuria di liquidità. Secondo la testata Business Insider, che ha citato un portavoce dell’organizzazione, i licenziamenti in seno ai Faze riguarderebbero il 20% dell’attuale staff. Si tratta di un piano di “riorganizzazione” rivelato il 16 febbraio.
In nome del bilancio. In una dichiarazione rilasciata dallo stesso Ceo dei Faze Clan, Lee Trink, l’azienda ha comunicato ai propri dipendenti che nonostante l’incredibile crescita i licenziamenti sono necessari per venire incontro ai cambiamenti scaturiti da quando l’organizzazione si è quotata in borsa a luglio 2022. Trink ha affermato che l’azienda deve adesso rivedere i propri piani di crescita alla luce del bilancio aziendale, considerato che oggi non possiede più il capitale richiesto per perseguire quelle opportunità originariamente pianificate.
Il disastro in borsa. Nonostante partnership d’eccezione, come quella annunciata con il brand automobilistico Porsche, i Faze nel secondo quarto del 2022 avevano dichiarato una perdita netta di 9,32 milioni di dollari. Perdita che si è poi sommata al disastro finanziario in borsa: partito da una quotazione di 18 $ ad azione, il valore è oggi sceso sotto il dollaro arrivando fino a 0,68 $, attualmente scambiate intorno a 0,72 $. Se il prezzo dovesse rimanere per diverso tempo sotto il dollaro, i Faze Clan rischiano di essere esclusi dalla quotazione sul Nasdaq.
Ricavi oltre le aspettative. Tale situazione ha indubbiamente del paradossale se si pensa che lo stesso Trink ha anticipato le conclusione di un report che attesterebbe intorno al 25% l’incremento dei ricavi dell’azienda da un anno all’altro nel 2022. Secondo Trink “la riduzione del personale e l’incremento di una corretta disciplina finanziaria, insieme alla crescita certificata dei nostri ricavi, ci aiuteranno a diventare appetibili e profittevoli molto presto, creando le condizioni per il nostro successo nel lungo periodo”.
Troppe spese? Di fatto la problematica riscontrata dai Faze sembra essere quella di possedere un’azienda che ha alti ricavi ma che allo stato attuale spende ancora troppo, ritrovandosi, ad esempio, senza capitali derivanti dall’accumulo di risorse finanziarie. Ciò comporta avere un bilancio magari virtuoso ma con pochissimi margini di manovra. Aspetto che tuttavia non incontra il favore benevolo dei mercati quando ci si quota in borsa: una lezione che i Faze stanno imparando sulla propria pelle.