Come sta andando lo split di Jiizuké in Superliga?
Due anni con i Vitality, due anni con gli Evil Geniuses, in mezzo un mondiale al suo primo anno competitivo in EULCS e il premio di rookie of the year: la carriera dell’italiano Daniele “Jiizuké” Di Mauro ai massimi livelli della scena di League of Legends non ha nulla da invidiare a tanti altri giocatori. Lo scorso split, però, si è ritrovato senza team, preferendo a quel punto prendersi qualche mese di pausa per ricaricare le pile e tornare per il Summer. Quando si è presentata l’occasione di tornare a giocare nei Giants, sua prima esperienza al di fuori dell’Italia, non ci ha pensato due volte. È così iniziato il suo secondo cammino nella SuperLiga spagnola, una delle due leghe competitive più importanti in Europa insieme alla Francia, appena un gradino, massimo due, sotto l’LEC. Ma come sta andando questo inizio di campionato?
L’esordio in realtà non è stato dei più fortunati: i Giants hanno perso, mostrando poche idee e poco affiatamento, contro i Movistar Riders con Jiizuké che ha offerto una prestazione un po’ confusionaria, come tutto il team, con Ahri, una sorta di comfort pick nella patch della prima settimana di SuperLiga. Ha chiuso con un punteggio anonimo di 3/6/6, senza che nessuno del roster brillasse. Se però guadiamo la classifica oggi dopo due settimane e quattro partite disputate, i Giants occupano la seconda posizione in classifica con tre vittorie e una sola sconfitta, quella inaugurale appunto, a pari merito con il Team Heretics e dietro solamente ai Bisons Club, finalista della scorsa edizione e oggi unica imbattuta con quattro vittorie su quattro. Per i Giants tra le vittorie c’è anche quella prestigiosa contro i Fnatic Team Queso, campioni in carica e team che rappresenta ufficialmente l’academy dei Fnatic che giocano in LEC.
Cosa è cambiato dalla prima partita nell’arco di un giorno e poi di una settimana? Ciò che appare chiaro è che prima di tutto a livello singolo Jiizuké ha potuto portare pick a lui storicamente più congeniali, rispolverando la sua Zoe proprio contro i Fnatic Team Queso (5/2/5), la sua Lissandra contro gli Ucam (3/3/9) o persino il suo Ryze, un marchio di fabbrica anche quando fuori dal meta, con cui ha contribuito alla vittoria contro i Mad Lions Madrid (6/6/4). Al di là del singolo, i Giants come team sono cresciuti con Keduii, il botlaner, che dopo la prima partita si è scrollato di dosso ogni peso e si è finalmente lasciato andare, liberando tutto il suo potenziale insieme al compagno di corsia Advienne, mentre Maxlore è riuscito a prendere in mano le redini della giungla.
L’aspetto interessante di Jiizuké è soprattutto la sua duttilità: in quattro game ha giocato quattro campioni differenti, cercando di adattare lo stile di gioco della squadra a quei pick che più possono essere da comfort per lui. In totale finora ha ottenuto un KDA di 2,4, bassino, certo, e decisamente non tra i migliori dei midlaner. Penalizzato senza dubbio dall’alto numero di morti, i dati di Jiizuké devono però andare oltre il KDA per capire quanto sia in realtà un giocatore di primo piano. È secondo, dietro Zwyroo degli Heretics, per numero di CS medi a partita (348,75), terzo per CS al minuto (9,44) dopo Xico dei Koi e Zwyroo, ancora secondo, sempre dietro il polacco con un passato in Italia, per Oro guadagnato in media per partita (15.900) e oro medio al minuto (430). Dati che raccontano come meccanicamente Jiizuké sia ancora un giocatore di altissimo livello che ha solo bisogno dell’occasione giusta da sfruttare per aiutare i suoi compagni di squadra a conquistare la vittoria.