L’Europa ha bisogno di una European Cup
C’è un filo comune che lega le idee di diversi coach dell’LEC di League of Legends: le Bo3. Facciamo un passo indietro. Settimana scorsa era arrivato l’annuncio, di cui vi avevo parlato io stesso qui, che l’LDL, la seconda divisione cinese, avrebbe introdotto un nuovo formato, chiamato fearless, in cui non è possibile all’interno di una serie utilizzare due volte lo stesso campione per ogni singola squadra. Un formato che aggiunge sicuramente grande variabilità e volatilità nelle draft, costringendo i coach a pensare totalmente fuori dagli schemi e a gestire i power pick e i giocatori ad allenarsi su più campioni. Promette spettacolo, soprattutto per il pubblico che vedrebbe magari molte più scelte sulla Landa.
A Berlino una settimana fa, in occasione della settimana di LEC, ho però avuto l’occasione di condividere questo pensiero con due coach: Fredy dei Rogue e Youngbuck degli Excel. Entrambi non hanno condannato questo tipo di formato, riconoscendone i pregi pur rendendosi conto che si tratta di una modalità più caotica e complessa, ma hanno posto un grande limite: per poterlo applicare in Europa serve passare al formato Bo3. Per un motivo semplice: sarebbe impossibile pensare di fare l’intera regular season in Bo1 per poi applicare il sistema fearless direttamente nelle Bo5 dei playoff senza essersi potuti allenare prima per l’intera durata della competizione. Una rivendicazione legittima che pone un primo limite alla sua applicazione.
Si tratta di un limite perché in Europa le Bo3 non possono essere applicate. Non tanto perché in passato sono già state sperimentate, con il risultato di vedere una drastica diminuzione del numero di spettatori (diciamocelo, in Corea vedere Fredit Brion contro Kt Rolster non è come vedere Astralis vs SK Gaming per tre game di fila), quanto perché oggi, dopo aver speso anni a investire nel sotto-sistema europeo delle ERL sarebbe come buttare al vento ogni sacrificio fatto. La scena europea si regge infatti su due sistemi: quello regionale, a cui è stato affidato sostanzialmente il grassroots di League of Legends, ovvero dove i giocatori amatoriali e semi-professionisti fanno le loro prime esperienze competitive in modo da arrivare più o meno pronti al grande salto verso il secondo sistema, quello continentale, proprio l’LEC. Banalmente è anche una questione di calendario: da appena sei mesi Riot Games ha preso in mano l’intera stagione definendo giorno per giorno per l’intero anno quando gioca una ERL, quando gioca la sua serie cadetta, quando gioca l’LEC, in modo da dare il giusto spazio, e la giusta visibilità, a tutte le competizioni. Introdurre le Bo3 significherebbe spalmare inevitabilmente l’LEC su più giorni, come succede in Corea e in Cina, andando a sovrapporsi ai vari campionati nazionali, dichiarandone di fatto la morte.
Come risolvere questo complesso sistema europeo, assodato che un cambiamento effettivamente serva vista il leggero, almeno per il momento, calo di spettatori che l’LEC sta subendo in particolare in questo Summer Split? L’idea dovrebbe prima di tutto cercare di sperimentare: come fare per provare nuovi formati o nuove idee e capire se siano applicabili? Con una nuova competizione. L’idea potrebbe essere di introdurre un torneo simile alla Demacia Cup o alla KeSpa Cup, ovvero una competizione da proporre in offseason ad alto tasso di spettacolo. A dicembre ad esempio, quando tutti i team hanno già iniziato la preparazione e messo sotto contratto praticamente tutti i giocatori (a eccezione di qualche ritardatario) si potrebbe realizzare l’European Cup a cui parteciperebbero le squadre dell’LEC ma non solo: perché per aumentarne l’interesse potrebbero essere invitate, o qualificate per meriti sportivi, anche alcune squadre delle ERL, magari quelle mediaticamente più importanti come Karmine Corp e Koi, giusto per citarne due. Al tempo stesso si potrebbero così sperimentare anche tutti i tipi di formato che si vuole, persino le Bo3 col sistema fearless, il formato GSL con mini-gironi a doppia eliminazione e molto altro.
Potrebbe rappresentare un’ottima soluzione vista l’impossibilità nei due classici split di LEC di poter giustamente provare qualcosa di nuovo. In tal modo si avrebbe l’opportunità di provare determinati formati e novità competitive senza andare a intaccare l’ecosistema, fragile e in precario equilibrio, europeo. E magari poi solo successivamente alle sperimentazioni nella neonata European Cup decidere se implementarle o meno.