Perché eFootball potrebbe sorpassare (in futuro) FIFA
Ogni anno l’appassionato di calcio e videogiochi si pone una singola, fatidica domanda: meglio comprare FIFA o PES? Due diverse scuole di pensiero che negli anni sono andati a cementificare la loro diversificazione in termini di offerta al pubblico: più semplice, più arcade quasi e più per i casual player il titolo di Electronic Arts, perfetto per la massa e il grande pubblico; più macchinoso ma più realistico e veritiero il titolo Konami. Con una premessa: lungi da me con questa differenziazione porre paletti tra chi gioca ai massimi livelli su entrambi i titoli. Perché i migliori giocatori di FIFA e PES sono fenomeni del pad, e a quei livelli non esiste un gioco facile o difficile ma tanto impegno e allenamento.
Tuttavia per la massa di giocatori che si trova a un livello inferiore e che soprattutto gioca per diletto e non per professione, le differenze di stile di gioco e di attrattiva personale esistono, eccome. L’Italia e gli italiani, sotto questo profilo, sono sempre stati più affezionati a FIFA, titolo che insieme a Call of Duty è da anni ai primi posti dei più venduti. Nemmeno i successi di un giocatore come Ettorito, tre volte campione del mondo (due in singolo e uno in co-op) hanno smosso gli animi dei nostri videogiocatori. D’altronde la possibilità di fare più “giochetti”, dribbling, irretire gli amici e mostrare le proprie abilità col pad fanno propendere più per FIFA, considerato sotto questo profilo più spettacolare, che per PES.
O almeno il vecchio PES. Perché il nuovo eFootball, presentato ultimamente e che manda ufficialmente in pensione Pro Evolution Soccer, potrebbe essere l’inizio della lunga rincorsa di Konami su Electronic Arts. Il primo, ovvio, fattore è il free-to-play: essere un titolo gratuito non farà altro che aumentare il numero di utenti, avvicinandosi in particolare al più moderno modello di business degli attuali videogiochi multiplayer online. Il modello freemium: free-to-play, almeno il gioco base, ma qualsiasi altro accessorio o plus lo si paga. Immaginate le potenzialità in un gioco di calcio: accesso gratuito ma poi si potrebbe pagare per avere telecronisti differenti, stadi in più, palloni con skin diverse (ovvero con aspetti esteriori differenti), le seconde o terze maglie delle squadre. Insomma, un modello che ha già fatto la fortuna di tanti videogiochi, tra cui l’esempio classico per tutti è League of Legends.
Ma non solo. Perché avere eFootball gratuito porterebbe inoltre portare molti utenti a provarlo e poi, magari, preferirlo l’anno dopo. Se ogni anno un videogiocatore è indeciso se comprare l’uno o l’altro, i più affezionati o semplicemente abitudinari che comprano FIFA magari continueranno a comprarlo ma da quest’anno potrebbe anche scaricare gratuitamente PES, in precedenza mai acquistato per non paura della “prova”. E se poi improvvisamente scoprono che eFootball è meglio ed è pure gratis? Sulla prima qualità sarà ogni giocatore a decidere ma è chiaro che avranno almeno la possibilità di testarlo in lungo e in largo senza dover spendere due volte la stessa cifra (circa) per due titoli che parlano di calcio.
Un altro importante fattore arriva poi dalla politica che Konami ha iniziato a instaurare alcuni anni fa: coinvolgere le squadre in primis. Uno dei principali problemi di PES negli anni era stata la mancanza di licenze. Favore che adesso sta restituendo con gli interessi a FIFA, la maggior parte delle volte in via esclusiva: Barcellona, Manchester United, Bayern Monaco, Celtic, Schalke04 sono solo alcuni dei nomi che sono presenti solo su PES, e saranno presenti su eFootball, nella loro totalità con i propri giocatori, le maglie, i loghi e lo stadio. E anche le italiane iniziano adesso a essere tante: dopo Juventus e Roma sono arrivate Lazio, Atalanta, Napoli, l’intera Serie B. Un modo per coinvolgere i tifosi di alcune delle squadre più seguite d’Italia.
La risposta di FIFA? Alcuni rumor già ora dicono che FIFA23 potrebbe adottare il modello free-to-play: d’altronde oggi i maggiori introiti per Electronic Arts dal comparto FIFA arrivano più dei contenuti acquistati in-game (bustine e altri accessori) piuttosto che dalla vendita del gioco, fisica o digitale che sia. Ma EA è davvero disposta a rinunciare a un’entrata così importante seppur non significativa? Nell’attesa Konami ha fatto la sua mossa e si prepara a rivoluzionare il mercato dei simulatori sportivi di calcio. Se lo farà in positivo sarà solo la risposta del pubblico a sancirlo.