ESW| Domus Tauri eSports, Taverniti: "L’esport non può vivere solo di risultati sportivi"
Andrea Taverniti, uno dei fondatori di Domus Tauri eSports, ha raccontato della nascita del team FIFA ai microfoni di TMWRadio, nella rubrica dedicata ai giochi competitivi virtuali.
“L’inizio della Domus Tauri nasce dalla passione per gli esports e per Fifa, a livello temporale parto a raccontare la storia dallo scorso gennaio. Ho cominciato a seguire il mondo Fifa, e ho fatto un salto nel vuoto avviando ad agosto quella che è il nostro team esports, con i miei due grandi amici Edoardo e Federico”.
“Diciamo che sono poche le realtà ch riescono a sopravvivere lavorando solo nell’eSport, ma è una possibilità per il futuro che si può cogliere soprattutto come nel mercato italiano, che da un punto di vista digitale è un po’ indietro rispetto al mercato Europeo e internazionale. In Italia essendo il mercato in una fase embrionale c’è tanta community, almeno per quanto riguarda i team. Se si parla solo dal punto di vista eSports è difficile si riesca a camminare solo con le proprie gambe nel mercato, quello che funziona è il mix tra l’attività esportiva e quella digitale di creazione contenuti, di pubblicità quindi”.
"Sarà vitale avere eventi live? E’ un aspetto primario, nelle aziende esportive. Il 70% degli introiti circa è dovuto alle sponsorizzazioni, le attività fisiche, nonostante che il mercato sia digitale, sono la leva più importante anche per i piccoli team, per le persone, dai giocatori agli stessi collaboratori. Fa effetto vedere riconosciute le persone anche dal vivo e non solo in ambito digitale".
"Progetto futuro? E’ quello che dovrebbe avere qualsiasi team esports…cerchiamo attraverso la competizione su FIFA e un programma di coaching di insegnare come giocare e farlo a livello competitivo. E anche avere uno sbocco lavorativo per chi vorrebbe vivere con il progetto digitale. L’obiettivo a lungo termine è creare una community che ci segue e riuscire ad ottenere maggiori risultati anche a livello internazionale, e diventare intermediari per le aziende che vogliono lanciarsi in questo mondo che sono sempre di più”.
Non solo obiettivo esportivo, c’è la voglia di coinvolgere le aziende...
“L’esport non può vivere solo di risultati sportivi, l’attività digitale è assolutamente vitale. Il target va dai 16 e 40 circa come fan base, è quella fascia di popolazione che sempre di più si sta allontanando dagli asset pubblicitari tradizionali, come la tv per dirne una per esempio”.
In sei mesi è successa una rivoluzione, nel binomio Fifa e eFootball (Pes), c’è un po’ di incertezza per il futuro con i nuovi competitor che si affacciano?
“L’incertezza è quello che contraddistingue questo mercato, soprattutto dal punto di vista calcistico il flop storico di eFootball, del franchise di Konami, è importante. Crea una sorta di monopolio che non fa bene al mercato In questo momento. Fifa è nella posizione di attuare tutte le politiche che loro preferiscono indipendentemente dal piacere dei fan. Cito anche una notizia che nelle ultime 24 ha fatto scalpore nel mondo di EA, un altro scandalo legato ai dipendenti nella gestione di FIFA, dove la top 100 globale dei profitti è stata attaccata da una serie di hacker, ottenendo degli account che hanno un valore economico importante, a quanto pare i dati sono stati rubati attraverso i dipendenti. Oggi dovrebbe uscire un comunicato però questa situazione”.[ n.d.r. FUT Traders che sono stati recentemente hackerati, subendo il furto di coin, punti e altre informazioni sensibili dai propri account di FIFA 22].
“Noi abbiamo due giocatori che si sono qualificati per i mondiali di FIFA, e fino a febbraio saremo fermi, ma ci sono anche altri tornei importanti come un evento Lan Kita High a Napoli: è uno dei pochi eventi importanti Lan che si stanno tenendo in questo periodo. Diciamo che fortunatamente FIFA, con questo livello di utenza, ha tornei di tutti i tipi per tutti i livelli. In questo momento ci concentriamo sulle qualifiche sul terzo Split di Febbraio”.